Il 7 febbraio 2013 la Conferenza Stato – Regioni licenziava accordo per la riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza in rapporto alla continuità assistenziale. A distanza di oltre tre anni nulla è stato effettivamente realizzato. L’accordo poggiava su tre pilastri:
- centralizzazione almeno su base provinciale delle chiamate al sistema della Continuità assistenziale, coordinandolo con la centrale 118 e condividendo piattaforme comuni di sistemi informativi regionali;
- realizzazione di presidi multi professionali per le cure primarie, utilizzando le strutture ospedaliere, riconvertite in “punti di assistenza territoriali”, potenziando ambulatori e forme di aggregazione già esistenti, “ma anche e soprattutto mettendo in rete e riorganizzando i punti dell’assistenza territoriale nell’ambito dei distretti”;
- realizzazione all’interno del Pronto Soccorso di percorsi separati e distinti presidiati da team sanitari per prestazioni a bassa complessità e che non necessitano di ricovero ospedalieri.
Questi i termini dell’accordo 2013, al quale fa esplicito riferimento l’Assessore al Bilancio Lombardo M. Garavaglia, in risposta per le Regioni alla nota integrativa Lorenzin sull’ H.16. Come a dire, “Ministro non disturbare i manovratori”, è materia regionale e sapremo noi offrire il servizio adeguato ai cittadini. Anmos rileva al riguardo:
a) a distanza di tre anni l’accordo non pare sia stato realizzato, (dove ed in quale regione, siamo pronti a segnalarlo, se avremo risposte al riguardo);
b) l’accordo prevede un modello H. 24 riformato;
c) non pare proprio che l’atto di indirizzo, secondo la recente integrazione per la MG dell’aprile 2016, vada nella direzione di recepire, per quanto di competenza in un rinnovo della Convenzione, i tre pilastri di cui all’accordo stato regione del 7 febbraio 2013.
Per farvi una idea personale e documentata potete scaricare
nota Lorenzin 2016_06_H_16_MIN_SAL
nota Garavaglia 2016_06_H_16_GARAVAGLIA
Accordo 7 febbraio 2013 accordo_stato_regioni_emerg_urge_2013
Riproduzione riservata, a cura di Gianfranco Rivellini